Per i consiglieri regionali dell'Emilia Romagna rimborsi chilometrici più alti d'Italia: 81 centesimi a chilometro, il doppio della media delle tariffe Aci. Solo qualche giorno fa la giunta ha approvato la riduzione a 50 centesimi.
Molte regioni assumono un
numero di ingressi forfettario cui fare riferimento. In Lombardia,
Toscana, Molise, Lazio e Basilicata i consiglieri vengono
rimborsati per diciotto viaggi al mese, ma il record lo detiene il
Friuli Venezia Giulia, che presume i suoi consiglieri arrivino a
palazzo almeno 21 volte. Peccato che dall'inizio dell'anno i giorni effettivi di lavoro del consiglio
Trieste siano stati solo 40 (in tutto): meno della
metà di quelli rimborsati. Nel 2011 il consiglio
regionale lombardo si è riunito in tutto l'anno 26 volte, ma i consiglieri lombardi si vedono comunque in busta paga un
bel gruzzolo relativo a 212 presenze. A guadagnare di più in questo
modo sono però i consiglieri della
Basilicata, che ricevono 0,63 centesimi al
chilometro per il doppio della distanza da casa. Assumendo che
abiti a 50 chilometri dal capoluogo, un consigliere si trova così
13.600 euro l'anno di rimborso spese, una mancia di 1.134 euro al
mese solo per muoversi in macchina.
Solo sei regioni su ventuno si basano sulle tariffe aggiornate
dall'Aci: in tutta Italia
i prezzi così calcolati variano dagli 0,25 centesimi al km
stabiliti dalla Regione Puglia agli 0,63 della Basilicata. In media
i valori si aggirano fra 0,37 e 0,47 cents a chilometro.
La Sicilia prevede per le spese di trasporto ferroviario, aereo e
marittimo un rimborso "forfetario" di
10.095 euro l'anno. Non basta, perché naturalmente comanda il
trasporto su gomma. Siamo così a 13.293 euro l'anno per chi
percorre al massimo 100 km, 15.979 per chi li supera. Non si vorrà
negare qualcosa anche a chi è residente a Palermo, nonostante la
macchina forse la prenda ben poco: infatti, sono 6.646 euro
all'anno.
Fonte: L'Espresso